Il diritto di sporcarsi
Alunni > Scuola dell’Infanzia > Il diritto di sporcarsi
Il diritto di sporcarsi
Un progetto alla scoperta dei diritti dei bambini
Il progetto Il diritto di sporcarsi ha coinvolto tutte le sezioni della nostra scuola dell’Infanzia da novembre a dicembre.
L’insegnante referente, Paola Starone, si è chiesta come nascono i diritti naturali dei bambini, poiché molto spesso, in questi ultimi tempi, ci si ritrova a riflettere e a discutere sul problema dei diritti dei bambini e delle bambine. La prima cosa che generalmente la docente fa, quando affronta questi temi, è quella di mettersi nei panni dei bambini e delle bambine. Crede, infatti, che sia importante fare memoria, cioè ripensare a noi bambini, ripensare a quando noi adulti eravamo bambini e bambine.
Quali erano i nostri diritti? Chi ce li garantiva? Avevamo coscienza dei nostri diritti o questo era un fatto del tutto naturale? Da questi interrogativi e dalle risposte che ha raccolto e che raccoglie da centinaia di adulti, da un po’ di tempo a questa parte sta cercando di far capire a insegnanti, genitori, educatori e politici, quanto siano importanti e fondamentali alcuni diritti.
Per noi adulti erano forse scontati, ma non lo sono oggi per i bambini e le bambine dei nostri territori, delle città e dei paesi del Nord del mondo. Se la maestra Paola dovesse, oggi, portare un contributo alla riscrittura della Carta internazionale dei diritti dell’infanzia, sicuramente aggiungerebbe alcuni diritti fra quelli fondamentali.
Far memoria della nostra infanzia
Cosa amavamo fare?
Dove giocavamo?
Con chi ci piaceva stare?
Partendo da questi tre interrogativi, l’insegnante ritiene utile analizzare la situazione o meglio il rapporto fra mondo dell’infanzia e società moderna, alla luce di quei diritti che ritiene completamente disattesi, fra cui il diritto di sporcarsi.
Non ti sporcare: frase tipica del genitore della società del benessere.
La responsabile del progetto sostiene che i bimbi e le bimbe abbiano il sacrosanto diritto di giocare con i materiali naturali quali la sabbia, la terra, l’erba, le foglie, i sassi, i rametti… Quanta gioia nel pasticciare con una pozzanghera o un cumulo di sabbia. Basta osservare attentamente bambini e bambine in alcuni momenti di pausa dai giochi organizzati oppure quando siamo in un boschetto… per scoprire con quanto interesse riescono a giocare per ore con poche cose trovate per terra. (Gianfranco Zavalloni)